Cava Torre Spagnola – Area Fontana Cilivestri
L’accesso all’area è assolutamente libero e avviene attraverso strade bianche che si staccano dalla Strada Provinciale Matera – Gioia del Colle, su una superficie complessiva di circa 10.000 metri quadrati.
Descrizione
“Torre Spagnola” è la cava di argilla situata nel settore nord-occidentale del territorio comunale di Matera, il cui materiale è destinato alla cementeria di Matera.
In particolare, l’area Fontana Cilivestri è localizzata a nord della cava di Torre Spagnola (in area di proprietà di HM Italia Cementi S.p.A.) e raccoglie le acque di un impluvio mediante una cisterna e un canale coperto in pietra che conduce ad un abbeveratoio per il bestiame. La fontana è stata costruita nel 1825 per facilitare il transito del bestiame lungo un percorso che connetteva la Puglia con il Materano.
Nel 2007 il personale della cementeria di Matera ha realizzato una serie di lavori nell’area con l’obiettivo di trasformarla in un’area ricreativa, realizzando:
- la ristrutturazione del canale in pietra coperto di adduzione all’abbeveratoio;
- due canali per drenare le acque e creare un’area di terreno asciutto;
- la piantumazione di un filare di Acacie e di una trentina di Olivi;
- un camminamento in pietra.
L’area Fontana Cilivestri si presta a valorizzazioni di carattere naturalistico ed educativo, favorendo la naturale evoluzione del luogo verso la sua forma di area umida di impluvio dominata da vegetazione igrofila.
L’area Fontana Cilivestri è inserita in un contesto agricolo ed è collegata alle principali vie di comunicazione da strade bianche, facilmente percorribili anche con mobilità lenta.
Attorno all’area è presente il SIC “IT 9220135 Gravina di Matera”, realizzato nel luglio 2012 dalla Regione Basilicata, e in particolare gli interventi proposti sono da coerenziare con la misura di gestione GEST 6: “Azione di ripristino mediante tecniche di ingegneria naturalistica. Ripristino e gestione di area umida, creazione di pozze, gestione e ripristino della vegetazione spondicola”.
Descrizione topografica
Dal punto di vista topografico, l'area Fontana Cilivestri è bordata dal margine meridionale più elevato della Murgia Materana, con profili collinari tipicamente coltivati a grano.
La zona della fontana e l'area ad essa strettamente limitrofa, invece, costituisce una depressione topografica, in cui il ristagno delle acque meteoriche favorisce l'alimentazione di questa e delle numerose sorgenti che punteggiano la zona circostante.
Habitat, flora & fauna
La vegetazione presente è quella tipica della murgia materana. Tra le specie più diffuse spiccano: il raro timo arbustivo (Thymus capitatus), il timo spinosetto (Tymus spinulosus), raro endemismo dell'Italia Meridionale, l'eliantemo jonico (Helianthemum jonium), endemismo di Puglia e Basilicata con disgiunzione dell'areale in Romagna, la salvia argentea (Salvia argentea), la santoreggia montana (Satureia montana), il lino di Tommasini (Linum tommasini), specie illirica rarissima, nota in Italia per il Friuli e il Veneto, la Puglia e la Basilicata, e l'euforbia spinosa (Euphorbia spinosa) che con i suoi cuscini emisferici è diffusa principalmente nelle zone alte e ventose.
Abbastanza frequenti in questi ambienti sono pure le neofite, fra le più comuni si trova lo zafferano di Thomas (Crocus thomasii), l'endemico cipollaccio della Basilicata (Gagea chrysantha), il raro aglio moscato (Allium moschatum), il giaggiolo siciliano (Iris pseudopumila), l'endemico latte di gallina di Adalgisa (Ornthogalum adalgisae) e tante altre. Nelle cenosi pseudosteppiche, dove abbondante in passato è stato il pascolo e dove il substrato si presenta compatto e asfittico, si rinvengono copiose specie come l'asfodelo mediterraneo (Asphodelus microcarpus), la ferula (Ferula comunis), l'asfodelo giallo (Asphodeline lutea), la scilla marittima (Urginea marittima), tutte specie che non sono appetite dal bestiame.
La zona situata nei pressi della fontana, data la sua connotazione palustre, è caratterizzata da numerose specie tipiche di ambienti palustri come Odonati quali Orthetrum brunneum, Sympetrum meridionale, Coenagrium sp, Anfibi come Rana ridibunda, e Uccelli quali Acrocephalus scirpaceus e Hirundo rustica. Da notare che l’abbeveratoio è molto probabilmente utilizzato da pipistrelli per l’abbeverata e che l’area ospita potenzialmente numerose specie di chirotteri minacciati nella categoria Endangered (EN) secondo IUCN, quali Myotis capaccinii e Rhinolophus hipposideros, e vulnerabili (VU), quali Myotis blythii, Miniopterus schreibersii e Rhinolophus ferrumequinum.